E dopo il covid, i contagi, i lockdown arriva l’estate. Per molti è una boccata d’ossigeno, per molti è un accumulo di esperienze, un carico di spensieratezza, di sole, serate di stelle e leggerezza. Gli occhi si riempiono di posti meravigliosi, di orizzonti e di tramonti. Ma non per tutti l’estate è la stessa. Per molti, è apatia, caldo, afa, in piccoli spazi, senza amici nel cortile, senza stimoli. Per molti ragazzi l’estate è noia, e molti genitori realizzano che nonostante lavorino anche più di altri, la vacanza estiva resta una porta inaccessibile.
Sport Senza Frontiere ha pensato di portare in vacanza le famiglie, di creare loro uno spazio di svago e spensieratezza. Con l’importante contributo dell’INGV (Istituto di Geofisica e Vulcanologia) ha realizzato un camp a Duronia, paesino molisano a 980 mt di altitudine che ospita il Museo Geofisico INGV.
L’idea nasce da una chiacchierata tra Sara Di Michele, Responsabile Formazione SSF e Massimo Crescimbene, Psicologo INGV e Responsabile della Comunicazione, nella quale decidono di attivarsi per far rivivere il Museo Geofisico di Duronia e per sperimentare una nuova formula di camp.
« Sport Senza Frontiere lavora per garantire l’accesso allo sport alle fasce deboli della popolazione, ed è questo il punto che maggiormente condivido. Le attività di divulgazione e comunicazione scientifiche generali raggiungono solo il 4-5% della popolazione, questo principalmente perché riguarda fasce di popolazione già interessate ai temi scientifici. Quindi raggiungono con più difficoltà ragazzi e anziani. Questo aspetto deve essere sicuramente migliorato dall’INGV, purtroppo scienza e conoscenza sono beneficio di pochi. Da qui, il limite di poter fare prevenzione. L’idea di questo camp nasce proprio dal voler raggiungere queste fasce deboli della popolazione, che spesso vivono anche in zone a rischio sismico, vulcanico » racconta Massimo Crescimbene, Psicologo INGV e ideatore del Camp e continua
« Sensibilizzare le persone sull’impatto dell’uomo sull’ambiente non è un tema che si può rimandare alla prossima generazione. Penso, fortemente che sia questa la generazione che possa dare il proprio esempio ai ragazzi. Renderle protagoniste di una presa di coscienza rispetto ai fenomeni ambientali, cambiamenti climatici, inquinamento. Renderli consapevoli che le loro azioni possono influire e prevenire. E dopo questa esperienza mi porto a casa una gran voglia di fare sport. Sono rimasto folgorato dalla scherma e dal rugby che non conoscevo »
Giovanna Piangiamore, geologa, ricercatrice INGV e Responsabile del Museo concretizza l’idea attivando i contatti locali per la ricettività delle famiglie e dello staff. Fondamentale è stato l’aiuto di Don Gino che ha messo a disposizione le case canoniche per ospitare alcune famiglie,i fratelli Manzo Angelo, Mariarosa, Nicolina e Domenico che hanno messo a disposizione un’enorme casa per ospitare lo staff SSF e Emanuele Petrarca, borsista INGV residente a Duronia che ha attivato la Proloco di Duronia per poter usufruire del supporto per tutte le attività di escusioni e di socialità.
La formula è sempre la stessa del modello JOY SUMMER CAMP solo adattata anche ai genitori che hanno avuto, per la prima volta in vota loro, la possibilità di fare sport con i proprio figli e, grazie all’Università di Tor Vergata, di curare e rivedere le proprie abitudini alimentari per ambire ad uno stile di vita più sano. Inoltre, tramite i laboratori dell’INGV, le famiglie hanno avuto modo di conoscere il territorio italiano con i rischi e pericoli.
Il tema del campo è stata l’incertezza, pensata come opportunità per trovare nuove strategie e nuove risorse. L’incertezza dei rischi naturali con i quali i ricercatori vivono quotidianamente, e il parallelismo con la vita quotidiana nella quale l’incertezza non si può subire ma deve diventare un’opportunità.
« A casa siamo sempre di corsa e spesso torniamo tardi la sera, non passiamo mai momenti di gioco e di relax con i nostri figli » racconta Moufida, mamma di Anis.
« Noi abitiamo vicino al Vesuvio e non sapevamo tutti i rischi che corriamo, è stato utilissimo assistere ai laboratori INGV, i ricercatori ci hanno spiegato cose che non immaginavamo, ne siamo grati » Antonio, papà di Chiara.
Le famiglie ospitate nel camp sono state 4, due provenienti da Napoli e due da Roma.
« Noi non siamo abituate a pensare a noi stesse, al nostro benessere, a giocare. E’ stato divertente » racconta la Susy la mamma di Tina e Diego, « i miei figli hanno imparato tante cose e Diego che era un pò capriccioso nel mangiare, ha imparato a mangiare tutto.
Vedere i genitori cimentarsi nel rugby e nella scherma, vederli gioire per un punto, esultare come bambini, è stato bellissimo.
La settimana è stata molto intensa si sono susseguite attività di riveglio muscolare, di rugby tenute da Germana Raponi, Presidente del S.Marinella Rugby, scherma tenute da Riccardo Bardine del Circolo Scherma La Spezia, allievo di Paolo Di Ciolo, percorsi sportivi in lingua inglese tenute da Dyanda Honore Kabongo, giocatore di basket. Sono stati organizzati inoltre percorsi di nutrizione con Stefania Moramarco Ricercatrice presso l’ UNiversità di Tor Vergata. Di grande supporto grazie alla propria competenza è stata Luisa De Dominicis, insegnante, che deciso di aderire a questa iniziativa come volontaria.
Dalla parte scientifica si sono realizzati laboratori su rischio e prevenzione, terremoti, e vulcani. I ricercatori coinvolti Salvatore Mazza, Alessandro Pino, Lucilla Alfonsi, Stefania Lepidi, Maddalena De Lucia e Federica La Longa psicologa INGV si sono impegnati per divulgare la conoscenza di fenomeni naturali e per stimolare la riflessione sui comportamenti che possono metterci a rischio.
« Duronia è stato un’esperienza dove sport e scienza insieme si sono sforzate di essere le facce della stessa medaglia, entrambe si sono messe al servizio per il bene dei ragazzi nel momento della loro crescita con cuore e competenza. Che lo sport faccia bene è risaputo ma la scienza cosa c’entra ? La scienza è chiedersi il perché delle cose, capire cosa c’è attorno a noi, e solo nella conoscenza possiamo essere liberi di scegliere, liberi di fare scelte sicure. Scienza e sport insieme possono essere un grande aiuto per crescere in modo sano ma anche molto bello » cosi racconta l’esperienza del camp Giovanna Piangiamore, Geologa, Ricercatrice INGV e Responsabile del Museo di Geomagnetismo di Duronia.
« Una settimana durante la quale le famiglie hanno avuto modo di stare insieme serenamente, senza doversi preoccupare, per una volta, della quotidianità.
Sono convinta che il tema del campo, l’incertezza, sia stato solo il punto di partenza con il quale ciascuno di noi è arrivato al campo, ma ciò che riportiamo a casa sono le tutte le opportunità che abbiamo saputo cogliere durante questa settimana »racconta Federica La Longa Psicologa INGV.