Aya, la bimba che sorride grazie al karate
Settembre 2015: la segnalazione arriva da un’insegnante di una scuola Primaria della periferia a nord di Milano, che conoscendo la nostra Onlus ci chiede di fare qualcosa per Aya, una sua alunna, arrivata in Italia dal Marocco quando era appena nata e in gravi difficoltà economiche. La bimba ha 6 anni e vive in un monolocale di un condominio in una delle zone più povere della città insieme ai genitori, al fratello e a una sorellina appena nata.
Zak, il fratello maggiore, ha 10 anni e sogna di giocare a calcio nella squadra dell’oratorio di fronte a casa, della quale spia gli allenamenti da lontano, consapevole delle difficoltà economiche della sua famiglia, che non può permettersi neanche la retta calmierata concessagli dal Parroco.
Dopo aver saputo che il padre ha una bancarella al mercato con la quale non riesce a garantire nulla di più che un po’ di cibo e qualche vestito per i bimbi e la moglie, che ha appena partorito, decidiamo di inserirli nel progetto core di Sport Senza Frontiere e li “prendiamo per mano”.
Zak si è iscritto alla squadra di calcio e ha realizzato il suo sogno di indossare la maglia da gioco come tutti gli altri bambini, Aya ha scelto il karatè e ha iniziato ad allenarsi 2 volte alla settimana, accompagnata la maggior parte delle volte dal fratello, decisa a non voler mai perdere neanche un allenamento.
«Per il primo anno di allenamenti Aya è rimasta una bambina riservata con i compagni: arrivava in palestra, si cambiava ed entrava ad allenarsi», racconta Federico Esposito, il Tutor che la segue da ormai 6 anni. «Quando l’ho conosciuta mi salutava timidamente nascondendosi dietro al papà, mentre adesso è una bomba di energia!», prosegue Federico. Dal secondo anno infatti ha cominciato a presentarsi in anticipo agli allenamenti e a fermarsi con i compagni a giocare e chiacchierare. «È passata dall’essere una bambina silenziosa che non conosceva nessuno alla protagonista dell’allenamento, dimostrando – a detta del suo allenatore – un progressivo miglioramento nelle relazioni, una vera e propria esplosione in una direzione di apertura e fiducia verso il prossimo».
Poco dopo l’inizio del terzo anno, gli allenamenti sono stati sospesi per l’emergenza sanitaria legata al Covid19, ma Aya non si è persa d’animo e in piena emergenza ha realizzato un video per fare un appello al mondo, ricordando di rimanere a casa per fermare i contagi. Nel frattempo, la famiglia di Aya è cresciuta ulteriormente: la mamma ha partorito due gemelli, e le difficoltà economiche si sono aggravate. Ora nel monolocale vivono in 7! Aya non si perde d’animo, e non vede l’ora di ricominciare gli allenamenti. Noi continuiamo a portarli “per mano” perché siamo tra i pochi aiuti concreti arrivati a una famiglia svantaggiata, consapevoli che per i 5 bambini la vita sarà tutta in salita e lo sport sarà una delle loro poche ma fondamentali ricchezze dal punto di vista educativo ed esperienziale.
Settembre 2021: Quest’estate Aya ha partecipato a Joy, il progetto estivo della Onlus, che le ha regalato una delle poche settimane di vacanza in montagna della sua vita.
Dopo le restrizioni dovute alla pandemia, tornare a vivere la gioia delle relazioni tra pari in un contesto educativo è stato un passo importante. Ora Aya non vede l’ora di poter riprendere a praticare il suo sport, e non smette mai di ricordarcelo in ogni telefonata o incontro con il Tutor;
Noi ci prepariamo a inserire anche la sorellina di 5 anni. Per i fratelli più piccoli, i due gemellini di 2 anni, ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma confidiamo di poter inserire anche loro nel progetto e di poter continuare il nostro viaggio insieme per tutto il tempo che sarà necessario.