“Prima di scoprire lo sport, la mia vita era abbastanza monotona. Andavo a scuola, poi tornavo a casa e mi mettevo a giocare con i video giochi. Con lo sport è cambiato tutto. Poi da quando sono diventato campione le ore di allenamento non mi permettono più di stare ore davanti ai videogames come facevo prima. Lo sport mi ha cambiato molto sia fisicamente che mentalmente”
Chi parla è Manuel, 15 anni, nato e cresciuto a Napoli, Quartieri Orientali.
Sport Senza Frontiere è entrata nella sua vita il 17 novembre del 2015 grazie alla sua insegnante di V elementare. La famiglia non poteva permettersi di pagare l’attività sportiva al figlio, nonostante fosse molto portato. Inizialmente lo inserimmo al centro Ester in un corso di nuoto. Lì fu notato da un istruttore di triathlon, Mario Fontana. Un incontro che, dopo 7 anni possiamo dirlo, ha cambiato il corso della sua adolescenza e forse di tutta la sua vita.
“Manuel era un bambino molto introverso, quando l’ho conosciuto”, ci racconta Mario “Aveva una sua fierezza interiore, e una resistenza sia fisica che mentale che mi ha subito colpito. In casa, se pur così piccolo, ricopriva il ruolo del primogenito responsabile e a scuola era portato in palmo di mano dalle maestre, per la sua serietà e il suo impegno. Ho subito capito che in lui c’era la stoffa del campione e d’accordo con gli educatori di SSF lo abbiamo inserito nel mio corso di triathlon.”
Nuoto, bici, corsa. Manuel ha iniziato ad allenarsi con molta serietà tre volte a settimana, fino all’allenamento agonistico, dove lo portavamo sul campo o in piscina tutti i giorni, con qualsiasi tempo e temperatura. Dal 2017 sono iniziate le trasferte per le gare. Stare insieme al gruppo dei suoi compagni lo ha fatto crescere, ma soprattutto lo ha “distratto” delle sue faticose responsabilità: adesso è più spensierato, curioso e soprattutto gioisce delle piccole cose, cosa per lui non scontata.
“Con le gare, circa 7/8 all’anno, ha accumulato punti, fino a diventare campione regionale di triathlon, nel 2017 e nel 2018”, prosegue a raccontarci il suo allenatore “Le gare sono state, e sono, molto faticose: non tutti arrivano fino in fondo. Ricordo che una volta, uscendo dalla piscina per proseguire con la gara di corsa, urtò contro il bordo della vasca e pur sanguinando non si fermò. Continuò la gara e fu medicato solo alla fine con due farfalline. Non molla mai, ha una grande resistenza e una fortissima volontà che grazie allo sport sta allenando e che sono sicuro lo porterà molto avanti nella vita.”
Post Scriptum: per la cronaca, Manuel frequenta il liceo scientifico con indirizzo sportivo e il suo obiettivo è quello di diventare un finanziere. Visto che il Gruppo Sportivo della Guardia Finanza ospita grandi campioni, il nostro sogno è vederlo sul podio olimpico con la maglia delle Fiamme Gialle.