
Iris ha 12 anni, due occhi grandi, non parla tanto, ma è una bambina educata e quando mi vede mi saluta sempre con un gran sorriso. Quando io e la psicologa l’abbiamo conosciuta aveva appena cominciato la seconda elementare, era molto timida ed introversa.
Il papà si arrangia con lavori da muratore, ma non in maniera stabile e la mamma non ha un lavoro. Purtroppo non riescono ad avere una stabilità economica e si sono rivolti a Sport Senza Frontiere, perché altrimenti i loro figli non avrebbero potuto praticare sport.
Iris quando l’abbiamo conosciuta appariva schiva, silenziosa ed era l’ombra del fratello maggiore Ciro, dal quale era impossibile separarla, altrimenti giù lacrimoni e singhiozzi.
Quando l’abbiamo conosciuta abbiamo dovuta inserirla a nuoto insieme al fratello, perché era impossibile proporle uno sport in cui dovesse andare da sola. Con un po’ di pazienza, chiacchierando e facendola fidare del nostro team, abbiamo scoperto che la pallavolo la incuriosiva. L’anno successivo aveva sviluppato fiducia nel team di Sport Senza Frontiere ed ha accettato di provare con la pallavolo. Avrebbe resistito senza il fratello al suo fianco?
Iris ce l’ha fatta. Ora se non sta con il fratello non piange ed è felice di aver raggiunto la sua autonomia. Questo percorso è stato possibile perché lo sport genera autostima, perché Iris ha cominciato a fidarsi di me e anche grazia al sostegno della psicologa di Sport Senza Frontiere, si è sentita al sicuro. Ormai sono due anni che gioca a pallavolo e si diverte tantissimo.
Vedere i suoi occhioni sorridere è bellissimo, ci riempie il cuore.
E’ proprio vero che LO SPORT LIBERA TUTTI!
Valeria Leo
(Coordinatore territoriale di Napoli)