JJ è stato il primo bambino ad essere inserito nel progetto pilota di Sport Senza Frontiere e come il primo cent guadagnato da Paperon De Paperoni ci ha portato tanta fortuna. Aveva 8 anni quando, segnalato dagli operatori della Scuola della Pace di Sant’Egidio, arrivò sui campi del Cus Roma insieme al fratellino Adam e ai cuginetti Shon e Saba, tutti più piccoli di lui.
Da subito gli allenatori dell’Athlion, la società di Pentathlon moderno che ha fatto da “culla” al progetto di inclusione sociale attraverso lo sport di SSF, hanno capito che in quel ragazzino c’era stoffa. Muscoli lunghi, scatto, resistenza. Bastava allenarsi, con costanza, e ne sarebbe uscito un campioncino.
Per fortuna avevamo i suoi genitori, Manal e Thomas, dalla nostra. Non gli hanno fatto saltare un allenamento e addirittura il papà, disoccupato, si è offerto volontario per guidare il nostro primo pulmino e accompagnare i figli e gli altri compagni di squadra al campo. E se a casa o a scuola non si comportavano bene il castigo era: oggi non vai a sport.
Negli anni fra tutti noi e la famiglia allargata di JJ si è costituita una solida amicizia. Ormai non potevamo concepire una nuova iniziativa, un evento di raccolta fondi o una semplice gita fuori porta senza la loro presenza al fianco. Abbiamo assistito alla nascita di altri tre fratelli, che a loro volta sono stati inseriti nel progetto. E nonostante le difficoltà economiche, per noi a casa dei Manal, come li chiamiamo, c’era sempre pronto, a qualsiasi ora e senza preavviso, un piatto di ottimo cous-cous.
Intanto JJ e i suoi fratelli crescevano, vincevano coppe e medaglie, accumulavano esperienze e ricordi che si porteranno dentro per tutta la vita, anche se ora sono cresciuti e i loro interessi, gli studi e un trasloco li hanno portati a frequentarci meno assiduamente.
“Rimangono i più belli anni della mia vita“, ci ha detto recentemente Manal. “Ho solo ricordi belli” ha aggiunto JJ “Soprattutto delle trasferte con la squadra”.
Ogni tanto non resiste al richiamo e va a salutare il suo storico allenatore Niki. La confidenza è quella di sempre e come sempre ci rimedia incoraggiamenti e rimproveri. “Sei diventato maggiorenne… quest’anno ti diplomi… cosa vuoi fare da grande?” JJ abbassa lo sguardo come faceva quando era piccolo, svia la domanda: ancora non lo sa. Noi qualche idea su di te ce l’abbiamo, JJ: saresti un ottimo elemento per lavorare nel nostro team. E lo sai che ti aspetteremo sempre a braccia aperte, perché i primi amori non si scordano mai.