Tra i tanti ragazzi e bambini che qui a Roma e Ostia hanno ripreso e stanno riprendendo il loro percorso educativo – sportivo insieme a noi, voglio parlarvi di A. Questo bambino è con noi da molti anni e, nonostante il percorso all’interno della Onlus duri in media due anni, tuttavia la fragilità di A. e i suoi problemi di salute, ci hanno indotto a continuare a seguirlo per evitare peggioramenti. Con la speranza che con l’adolescenza, tutto quello che ha imparato grazie allo sport “sbocci” in lui e finalmente riesca a prendere la sua vita nelle sue mani e a camminare da solo!
La famiglia di A. è tunisina. La mamma e il padre del bambino sono in Italia da 30 anni; si sono integrati bene, nonostante gli evidenti problemi economici. Vivono in un appartamento seminterrato per il quale pagano circa 600 euro di affitto. La mamma di A. lavora con regolare contratto presso una società di pulizie, mentre il padre non ha lavoro, anche a causa di gravi problemi di problemi di salute. Entrambi, qualche anno fa hanno subito un intervento chirurgico: la mamma al ginocchio, il padre al cuore.
A. è obeso, un problema che stiamo cercando da anni di risolvere. La difficoltà più grande è stata far capire alla famiglia che l’obesità è una malattia da curare. E finalmente dopo tanta fatica ora A.è in cura presso l’ospedale San Camillo Forlanini e sta effettuando numerose analisi. Frequenta la seconda media ed è seguito da un’insegnante di sostegno per problemi di dislessia. Ha iniziato anche un percorso privato con un tutor didattico domiciliare, che pagano i genitori.
La famiglia di A. è grata e riconoscente a Sport Senza Frontiere e partecipa sempre con entusiasmo alle iniziative proposte dalla Onlus. A. pratica football americano con la LEGIO XIII, una delle storiche società della RETE SOLIDALE di Sport Senza Frontiere ed è perfettamente inserito nel gruppo- squadra. È benvoluto da tutti ed ha con gli istruttori un ottimo rapporto. Anche i genitori hanno beneficiato dell’inclusione di A. nella società sportiva perché hanno allargato le proprie conoscenze, relazionandosi con tutti gli altri genitori e partecipando, quando possibile, alle trasferte della squadra.
È un risultato eccezionale per noi che questo bambino, oggi quasi un ragazzo, con così tanti problemi famigliari e anche di salute, continui a praticare lo sport con così tanta passione e determinazione.
Durante il lockdown il nostro intervento sulla famiglia si è potenziato. Abbiamo sostenuto l’attività didattica di A. con ripetizioni da remoto e grazie a Fondazione Vodafone, gli abbiamo donato un tablet. Abbiamo più volte consegnato generi alimentari e materiale didattico di prima necessità. Per A. e la sua famiglia è stato un periodo molto duro e l’aiuto ricevuto non ha solo risolto problemi pratici ma li ha fatti sentire meno soli.
Alla fine di agosto sono ripresi gli allenamenti presso la Legio XIII ai quali A. non è mai mancato. Grande spirito di squadra e di sacrificio ed una grande passione per questo sport. Aveva bisogno della certificazione medica per ricominciare e così tramite la rete sanitaria di Sport Senza Frontiere abbiamo organizzato una visita medico-sportiva per attività agonistica.
Pochi giorni fa a suggellare questo percorso, abbiamo regalato ad A. tutta l’attrezzatura sportiva. Era felicissimo “Mamma ho sempre sognato di poter indossare questa divisa” ha detto ai genitori in lacrime di gioia e loro non smettevano di ringraziarci. Finalmente poteva indossare una divisa da professionista con tanto di casco, paraspalle, scarpini e tutte le protezioni necessarie. Vestito dalla testa ai piedi nella sua splendida divisa della Legio XIII ci manderà presto una foto che condivideremo sulla nostra pagina FACEBOOK!
Michele Pesante
Coordinatore Territoriale SSF Roma e Lazio