Quante emozioni alle Olimpiadi di Parigi! Quante soddisfazioni ci hanno dato i nostri atleti. Ora che si sono da poco concluse anche le paralimpiadi voglio condividervi una storia che parte proprio da lì. A raccontarcela è Diego De Francesco coach di Sport Senza Frontiere, colui che guida gli allenamenti dei nostri Runner del cuore a Milano per portarli a correre le più belle gare podistiche nazionali, indossando i colori di Sport Senza Frontiere.
Il nostro Diego quindi fa parte del team di Sport Senza Frontiere e ne incarna perfettamente i valori.
Tempo fa mentre parlavamo dei prossimi eventi di Sport Senza Frontiere, Diego mi accenna che era da poco tornato da Parigi. “Ah sei stato in vacanza lì” e lui “non proprio, ero con la mie triathlete paralimpiche”…resto stupefatta! Si perché lui non aveva sbandierato questa cosa ai quattro venti, un po’, conoscendolo per modestia, un po’ forse per scaramanzia perché fino all’ultimo non sapeva se la sua triathleta Kirghisa sarebbe stata selezionata.
Kirghisa? Si perché la triathleta non vedente è venuta dal lontano Kirghizistan per partecipare alle Paralimpiadi di Parigi e tutto grazie a Diego…quando si dice che lo sport è SENZA FRONTIERE!
Allora la prima cosa da sapere è che Diego, oltre che essere coach dei runner di Sport Senza Frontiere, è anche un bravissimo allenatore di paratriathlon. Mi racconta quindi che tempo fa è venuto in contatto, per una serie di circostante, con questo gruppo di atlete del remoto Kirghizistan che gli hanno chiesto di prepararle per i Giochi Paralimpici di Parigi.
“Per la Federazione di Paratriathlon del Kirghizistan – mi spiega Diego- sarebbe stata la prima partecipazione della loro storia. Per me era una sfida che ovviamente ho accettato”.
D’altronde per Diego non era la prima impresa paraolimpica perché lui ha già portato a casa una medaglia d’argento ai Giochi Paralimpici di Tokyo, con la triathleta non vedente Anna Barbaro.
“Ti dico che quando ho conosciuto Anna, laureata in teologia, che viveva a Reggio Calabria e la sua guida che veniva invece da Aosta, mi era sembrata un’impresa impossibile…ed invece hanno vinto l’argento!
Ma ora con questa avventura paralimpica insieme ad Aitunuk e alla sua guida Angelina, ho spostato l’assicella di parecchio. Questa esperienza è stata proprio qualcosa di magico”….
“Inizialmente – prosegue Diego- c’era un contatto con un mio carissimo amico e collega, al quale la Federerazione di Paratriathlon del Kirghizistan aveva chiesto di allenare le atlete. Lui mi ha inserito nel progetto e così abbiamo cominciato il percorso e alla fine solo le migliori si sono qualificate, tra cui la ragazza che allenavo io, Aitunuk Zhoomart (figlia di due artigiani che in Kirghizistan fanno tappeti) con la sua guida di soli 16 anni Angelina Blindul. Le ragazze si sono guadagnate l’undicesimo posto a Parigi. Ma credimi, il piazzamento era la cosa meno importante. Per loro partecipare è stato un sogno che diventava realtà! La loro storia è proprio la quintessenza dello spirito olimpico di De Coubertin : l’importante non è vincere, ma partecipare. E anche se per molti atleti alla fine non è proprio così, quando ho visto Aitunuk e Angelina abbracciarsi piangendo alla fine delle terza e ultima prova ho davvero capito che per loro il senso di tutto era proprio quello: esserci! E averle aiutate a realizzare questo sogno mi ha riempito il cuore”.
“In realtà – aggiunge Diego – io mi sento moralmente in debito con il mondo paralimpico perché quando ho iniziato a fare l’allenatore di paratriathlon vivevo un periodo difficile della mia vita, proprio a livello personale. L’incontro con questo mondo così complesso e ricco di storie incredibili di resilienza e riscatto, mi ha trasformato. Lo sport mi ha dato tante opportunità di crescita, di conoscenza. Ho viaggiato, ho visto tanti posti nuovi, ho conosciuto tante persone stimolanti. Lo sport davvero ti può cambiare la vita”.
“ E ora Diego che farai?’”
“ Beh la Federazione di Paratriathlon del Kirghizistan ci ha già detto che puntano a Los Angeles… Non lo so vedremo. Però un pensierino ce lo faccio! ”Bene Diego, continua così. E voi Runner del cuore di Sport Senza Frontiere che state leggendo queste righe ora lo sapete con chi avete a che fare e… fate attenzione perché con uno come Diego al vostro fianco, potreste anche ritrovarvi a vincere la prossima Maratona!